Anca

CHIIRURGIA ARTROSCOPICA DELL’ANCA

L’artroscopia è una tecnica chirurgica mini-invasiva che permette il trattamento di differenti patologie dell’anca attraverso l’utilizzo di strumenti dedicati e di una telecamera interna, posizionati nell’articolazione con piccole incisioni cutanee.

In artroscopia, tramite apposte frese, è possibile andare a regolarizzare le deformità del collo o dell’acetabolo, rimodellando (osteoplastica) per evitare il conflitto, migliorando così lo scorrimento delle superfici articolare. 

In tale patologie possiamo avere il coinvolgimento del labbro acetabolare, ed in base alla gravita’ della lesione, possiamo riparare o asportare la parte interessata.

Possiamo intervenire anche su eventuali lesioni cartilaginee associate, in base alla gravità del danno.

Nelle lesioni degenerative andremo a regolarizzare il labbro, asportando la parte consumata. Nelle lesioni  traumatiche, se la qualità del tessuto e il tipo di lesione  lo permette, andremo a reinseire, mediante ausilio di piccole ancorette di pochi millimetri,  la parte disinserita. Quando ci si trova dinnanzi ad una lesione del labbro, è importante valutare bene il resto dell’articolazione, per escludere patologie associate. È infatti spesso associato un quadro di conflitto femoro-acetabolare.

Diversi sono i trattamenti artroscopici; la scelta viene indicata dal tipo e dall’entità  del danno cartilagineo.

Con l’ausilio dello strumentario artroscopico è possibile trattare la borsa trocanterica che sara’ infiammata ( borsite)  e andare a cruentare e scarificare i tendini sofferenti, che si inseriscono al gra trocantere,  per stimolarne la guarigione. Sara’ infatti la loro risposta cicatriziale che portera’ alla guarigione.

Con l’ausilio dello strumentario artroscopico è possibile trattare la borsa trocanterica che sara’ infiammata ( borsite)  e andare a cruentare e scarificare i tendini sofferenti, che si inseriscono al gra trocantere,  per stimolarne la guarigione. Sara’ infatti la loro risposta cicatriziale che portera’ alla guarigione.

Preferiamo lasciare a riposo l’articolazione tratatta solitamente per almeno 20 gg, indicando quindi la deambulazione con le stampelle e scarico dell’arto operato. Questo periodo può prolungarsi in base ad i gesti eseguti. Poi il paziente riprenderara’ gradualmente il carico.
Sin da subito è importante iniziare la mobilizzazione passiva assistita, graduale e senza evocare dolore anche con ausilio del kinetec. Una volta raggiunta l’articolarità passiva completa, si inizierà con la ginnastica di rinforzo attivo. Il recupero completa si ha solitamente non prima di 6 mesi, e’ comunque variabile in base alla risposta dei tessuti e della procedura eseguita.